Settima Santa 2018 a Butera

La settimana Santa 2018 a Butera

di Paola Sbirziola

Oggi alle 12.00 con la processione Eucaristica, si sono concluse le SS. Quarant’ore di Passione e Butera si dispone a vivere emotivamente, spiritualmente e collettivamente, i riti Pasquali, tanto cari a tutta la popolazione.

Tradizioni che hanno avuto inizio già Domenica con la processione del SS. Salvatore, in ricordo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme osannato dalla folla e sono continuate ieri con la rievocazione della deposizione di Gesù dalla Croce: la sacra effige del Cristo morto, opera lignea di Valentino Riggio risalente al XVII sec., in attesa del Venerdì Santo, è stata posta nel transetto sinistro della Chiesa Madre, per la venerazione dei fedeli.

I tre giorni che anticipano la Domenica di Pasqua sono da sempre stati, per il popolo di Butera, il centro della vita spirituale e folcloristica, un paese che riunito attorno alle proprie memorie si riscopre vivo e sentimentalmente unito. Molteplici sono le tradizioni ed i riti che caratterizzano la Settimana Santa, di inestimabile valore artistico le opere e le statue che da anni servono a rappresentarla e che portano con sé un carico emotivo ed un simbolismo che penetra il cuore di ogni compaesano e che alla sola vista sono capaci di rievocare suoni, emozioni, musiche, tradizioni e ricordi. Il Giovedì Santo si aprirà con “la cerca”, un tamburo ed una tromba che suonando per le vie del paese rievocano i soldati che cercano Gesù per arrestarlo e poi proseguirà con la tradizionale processione del Cristo arrestato dalla Chiesa Madonna delle Grazie. Il venerdì santo poi si dispiega in ben quattro processioni: la mattina l’Ecce Homo dalla rettoria di San Giuseppe e successivamente il Cristo arrestato con la croce sulle spalle accompagnato dalla Madonna, dalla rettoria della Madonna delle Grazie che culminerà con la “spartenza”, momento che rappresenta il saluto di Cristo con la Madre, prima di essere crocifisso. Nel pomeriggio del venerdì ritroviamo il centro della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo: la crocifissione con il Cristo conservato nella rettoria di Santa Maria di Gesù in processione insieme all’Addolorata e poi alle 21, la morte di nostro Signore con il “cataletto” (cristo morto sul letto funebre) e l’Addolorata, conservati entrambi nella chiesa Madre.

Le feste pasquali, dopo il sabato santo, giornata di silenzio e di riflessione, culmineranno con la tradizionale processione del Cristo Risorto la domenica di Pasqua: si rappresenterà l’incontro di Cristo, “la giunta”, con la madre gioiosa in Piazza Dante. Un paese che in questi giorni in particolare, ritroverà un forte senso di pietà popolare ed un trasporto viscerale che da sempre lega intimamente il nostro paese alla settimana santa e alle sue tradizioni.

Paola Sbirziola

Articoli recenti

I commenti sono chiusi